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Per il concerto nella Basilica di Lonato
del Coro Lirico Bresciano "Giuseppe Verdi"
16 dicembre 2012
Prometto solennemente che nel 2013 – bicentenario verdiano – sarò più fedele alle esibizioni del Coro Lirico Bresciano, infatti impedimenti di carattere.... anagrafico mi hanno ostacolato il frequentarne i concerti che mi auguro ancora numerosi
L’assenza mi ha permesso però di valutare meglio l’attuale situazione del complesso canoro udito oggi nel confronto di due epoche diverse.
Ho notato a distanza di tre anni una migliore maturità artistica nei vari settori, le voci ancor meglio amalgamate – specie nei pianissimi -
Puntualissima la cura delle coloriture, nei legati e nella espressività in generale.
Qualche trascurabile sbavatura, vista la mole di lavoro, negli attacchi.
Encomiabile il lavoro del maestro Edmondo Mosè Savio nella ricerca di pezzi lirici non comunemente eseguiti per le difficoltà tecniche che contengono.
. Il suo coro si distingue per l’arditezza dei programmi, impegnativi, mai facili e quindi rischioso ma inevitabile stimolo a migliorare continuamente. E pare che ci riesca egregiamente
Pregevole il suo lavoro nella didattica che spesso è a livello individuale. Asciutto ed essenziale come sempre nel gesto, sensibile nelle interpretazioni e musicista a tutto tondo.
Il programma sempre ardito, ha messo a dura prova il numeroso "ensemble" (un’ottantina i cantanti).
Apprezzatissima l’Ave Maria di Donizetti emotivamente vissuta dal soprano……………..
Solenne ed imponente l’esecuzione dell’"alleluia" di Haendel.
Il coro della "Cavalleria" di Mascagni ha riscaldato l’ambiente per un numerosissimo pubblico attento e partecipe dell’evento.
E’ seguita una seconda parte impegnativa con il coro dal "Mosè" di Rossini nella sua consolidata e sicura esecuzione di ogni reparto canoro nonché il "Salve Regina" dal Mefistofele di Boito in cui il coro ha dato il meglio di sé nelle arditezze armoniche del pezzo divenuto asse portante del programma. Anche in questo caso l’esecuzione è stata eccellente.
Sempre importante il settore delle voci alte, folto ed agguerrito, intonatissime tutte.
Purtroppo ho visto ridursi la presenza di voci maschili, anche qui l’anagrafe miete vittime illustri e rincalzi giovani o giovanili si contano sulle dita di una mano.
All’altezza della situazione Emanuele Troga al pianoforte, preciso ed attentissimo.
Serata interessante, folto il pubblico, festeggiamenti prolungati e meritatissimi.
Le voci soliste si sono distinte per l’accuratezza delle esecuzioni e la giusta intonazione
Nel bis, richiesto a gran voce dal pubblico ho sbirciato nel futuro programma del sodalizio: un riuscitissimo ed interessante accenno allo studio dei "Carmina burana" di Carl Orff .o mi sbaglio?
Renato Laffranchini
16.12.2012 ore 19